Durante la Milano Design Week, svolta nella City dal 15 al 21 aprile, gli affitti brevi hanno registrato un’impennata non solo nella città meneghina, ma anche nei dintorni, compresa anche la città di Monza.
L’espansione del Fuori Salone ha avuto un impatto significativo, espandendosi ben oltre i confini consueti. Nel frattempo, a Roma, secondo i dati diffusi da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, la capitale ha sperimentato un aumento del 37,3% nel 2023, piazzandosi al secondo posto nella classifica europea per le notti prenotate su piattaforme come Airbnb, Booking.com, Tripadvisor ed Expedia Group. Questo balzo ha portato Roma a scalare la classifica, posizionandola subito dopo Parigi.
A Milano 1 appartamento su 3 è vuoto, a Roma 1 su 2: l’altra faccia della medaglia
Nonostante questi dati apparentemente promettenti, emerge una realtà nascosta dietro il velo delle statistiche. Secondo le analisi condotte dal Centro Studi Rescasa-Confcommercio, a Milano, su un totale di circa 20.000 appartamenti disponibili su piattaforme online, meno della metà ha registrato una significativa occupazione negli ultimi 12 mesi. Questo significa che una percentuale considerevole di alloggi è rimasta inutilizzata o ha avuto un utilizzo marginale, lasciando una quantità significativa di proprietà vuote e sottoutilizzate. Questa tendenza non è un fenomeno esclusivo di Milano, ma si riflette anche in città come Napoli, Roma, Firenze e altre località italiane.
LEGGI ANCHE: Affitti esorbitanti a Milano, ecco le cause
Questa situazione solleva interrogativi critici sulla gestione in forma “non imprenditoriale” degli affitti brevi in Italia. Mentre i dati suggeriscono una domanda sostenuta per questo tipo di alloggi, la realtà di un gran numero di proprietà vuote o sottoutilizzate suggerisce un problema più ampio di autogestione amatoriale e improvvisata (clicca qui per leggere l’approfondimento). La mancanza di una gestione professionale e attenta è sicuramente essere uno dei fattori chiave che contribuiscono a questa discrepanza tra domanda e offerta nel mercato degli affitti brevi.
La nostra opinione
In base ai dati e alla nostra esperienza accumulata in questi ultimi anni nel settore degli affitti brevi, emerge chiaramente che solo gli immobili gestiti in modo professionale possono vantare tassi di occupazione considerevoli. Questo fenomeno può essere attribuito a diversi fattori: da un lato, la crescente domanda degli ospiti per alloggi di alta qualità (che non vuol dire lussuosi, ma ad esempio case di Superhost), che non accettano compromessi e richiedono standard elevati; dall’altro, l’incapacità degli host non professionali di garantire una gestione efficace a lungo termine e di non adottare tariffe dinamiche che rispecchino le fluttuazioni del mercato e della zona di riferimento.
Assistiamo attualmente a una notevole segmentazione nel settore degli affitti brevi, con una vasta gamma di offerte e soluzioni disponibili sul mercato. Tuttavia, è importante sottolineare che il successo è riservato solo a coloro che operano con elevati standard e rispettano appieno le normative vigenti. In altre parole, le esigenze sempre più sofisticate degli ospiti stanno guidando il mercato verso una maggiore sostenibilità e qualità del servizio offerto.
La soluzione a questo problema
I dati a nostra disposizione dimostrano chiaramente che una gestione non professionale, anche per un numero limitato di appartamenti in affitto breve, porta inevitabilmente a un tasso di occupazione ben al di sotto delle aspettative. In un mercato estremamente competitivo come questo, il successo non è più determinato solo dalle tariffe, che stanno stabilizzandosi, ma soprattutto dal tasso di occupazione.
Per mantenere e aumentare questo indice, è essenziale investire in strumenti di revenue management mirati e costanti, avere la capacità di affrontare rapidamente e efficacemente le criticità, e mantenere un approccio trasparente e immediato con i clienti, pronti a rispondere tempestivamente e con efficacia a ogni loro richiesta. In breve, il mercato degli affitti brevi si è evoluto e richiede una gestione professionale che possa soddisfare le esigenze sempre più elevate degli ospiti, contribuendo così a una selezione naturale che favorisce gli operatori più competenti e preparati.
Conclusioni
In conclusione, sebbene l’interesse per gli affitti brevi sia in costante crescita, è fondamentale affrontare la questione della gestione delle proprietà in modo più efficace ed efficiente. Solo attraverso una gestione professionale e attenta sarà possibile massimizzare il potenziale degli affitti brevi e garantire un utilizzo ottimale delle risorse abitative disponibili.
Se hai una casa a Milano o Roma e hai deciso di metterla in affitto, contattaci su Instagram e dai un’occhiata ai contenuti informativi per farti capire meglio come operiamo.